Che fine hanno fatto i bidelli? Oggi denominati “collaboratori scolastici”, il loro organico nelle scuole è stato decurtato del 25% poiché i servizi di pulizia sono stati esternalizzati ed affidati, in Campania, al Consorzio Manital con gravi difficoltà di gestione del servizio scolastico.
L’associazione Modifica81 non entra nel merito di una scelta che, mentre vorrebbe plausibilmente dare posti di lavoro a lavoratori terzi, ex LSU, penalizza gli organici statali del personale Ata, già risalenti ai Decreti Delegati del 1974, ed inserisce operatori il cui orario di servizio è ridotto (35 ore settimanali) e la cui formazione nello specifico settore di sicurezza ed igiene non è verificata.
Né la scuola può intervenire sulla gestione del tutto autonoma di tali lavoratori da parte del Consorzio e delle ditte in subappalto, complicando di fatto il controllo sull’espletamento del loro servizio. Un rapporto di lavoro che dipende da tre fasi procedurali: inizia dal Ministero, passa all’USR ed infine assegna al Dirigente della scuola il contratto attuativo. Le responsabilità?
In merito, essendo impegnati sul tema sicurezza, poniamo alcuni dubbi sulle procedure poste in essere, a partire dal Ministero del Lavoro/Ministero dell’Economia che individua le imprese/cooperative o i gruppi di imprese alle quali affidare in appalto il servizio di pulizia a quello cosiddetto normativo sottoscritto dall’USR ed ai contratti attuativi a firma dei dirigenti delle singole scuole interessate. (Ma poi perché i dirigenti delle scuole dovrebbero amministrare appalti non gestiti direttamente sottoscrivendone i contratti attuativi quando per i collaboratori scolastici si procede con l’assegnazione diretta alle scuole? Non è un impegno lavorativo aggiunto? Lasciamo la questione a chi di tali dimensioni si occupa).
Quel che ci preme sottolineare è che non sembra riscontrarsi l’obbligo di presentazione del Documento di Unico Valutazione dei Rischi Interferenziali, il DUVRI Ricognitivo Standard, contenente non solo i rischi interferenziali attesi e le relative misure da adottare per eliminarli o contenerli, ma anche il computo metrico estimativo degli oneri per la sicurezza necessari per la messa in atto delle misure stesse nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto. Gli atti contrattuali sottoscritti per accettazione dall’esecutore, contengono tale essenziale integrazione, pena la loro nullità per Legge? Qualcuno ha provveduto al DUVRI, nelle fasi di gestione così complessa dell’appalto alle imprese?
Probabilmente esiste un documento ad integrazione, ai sensi della sopraggiunta normativa, e sappiamo quanto sia importante per le responsabilità connesse al mondo della scuola e sempre che la cultura della sicurezza non sia solo un obbligo sulla carta ma anche un comportamento amministrativo riscontrabile.
Sarebbe spendibile in direzione della prevenzione una verifica d’ufficio del rispetto contrattuale a cura degli organi interessati.
A cura di Maria Frisella, Dirigente Scolastico/coordinatore CTS di M81
e Paolo Pieri, formatore AIFOS/vicepresidente M81