Cultura della sicurezza – Benessere a scuola

SCUOLE IN SICUREZZA: METODI E STRUMENTI Seminario di studi e formazione – 18 e 19 settembre 2020 Sala Convegni “Orizzonte” Hotel Club San Diego di Acquafredda di Maratea (PZ)

Il Seminario di studi è stato organizzato dall’ASSOCIAZIONE MODIFICA81

 in collaborazione con:

 O.P.N. Italia Lavoro

Accademia nazionale della formazione

Esri Italia

Destinatari: associati, professionisti del settore scolastico interessati al tema “sicurezza e prevenzione”, prevalentemente dirigenti scolastici, direttori dei servizi amministrativi, responsabili dei servizi di prevenzione delle scuole, docenti.

Partecipanti: a numero chiuso (nel rispetto dei protocolli di distanziamento anticovid in utilizzo nella  struttura ospitante), delegati da diverse regioni ( Campania, Basilicata, Puglia, Piemonte, Toscana, Lazio)

Ai partecipanti è stato rilasciato Attestato di formazione quale credito formativo per l’aggiornamento quinquennale previsto dagli artt.32 c.6, 34 c.3, 37 c.7 e 11, del D.Lgs81/08 nonché dagli Accordi Stato Regioni del 21.12.2011 e 07.07.2016

PREMESSA:

Durante e dopo il periodo del lock down causato dalla epidemia per COVID19, mentre le scuole rimanevano chiuse per 6 mesi, gli esperti di vari settori sottolineavano che con la riapertura ci sarebbe stato bisogno di più spazi, di una diversa organizzazione della didattica e, soprattutto, di distanziamento tra le persone, dunque studenti, docenti, personale, visitatori.

Gli operatori e gli utenti del comparto scuola si aspettavano che i mesi di chiusura dell’attività fossero dedicati alla predisposizione degli spazi necessari per il rientro a settembre, mediante  prefabbricati leggeri di supporto all’edificio scolastico principale, o semplici tettoie, utili come aule all’aperto e poi, finita l’emergenza, come angoli di cortile per la ricreazione nei giorni di brutto tempo. Erano stati annunciati anche il ripristino di locali abbandonati per effetto di dimensionamento e lavori straordinari di manutenzione degli edifici, a cura degli Enti proprietari, che avrebbero dovuto migliorare le condizioni di salubrità dei locali scolastici. Il Ministero per l’Istruzione stanziava fondi appositi, in minima parte nella disponibilità delle Istituzioni scolastiche, in gran parte destinati agli Enti proprietari, ovvero Comuni per gli Istituti del 1 grado e Province per quelli di 2 grado.

Ma alla data individuata per il riavvio dell’anno scolastico, 14 settembre 2020, pochissime scuole hanno potuto beneficiare della concreta realizzazione degli interventi richiesti, a fronte di innumerevoli monitoraggi per la rilevazione dei bisogni, regolarmente effettuati dalle scuole e rimasti privi di riscontro, eccezion fatta per la fornitura di mascherine e di banchi monoposto per il distanziamento di un metro tra gli allievi.

Ma anche la fornitura dei nuovi banchi monoposto, che sembrava essere l’unica certezza nel marasma pandemico delle scuole, non è avvenuta nei tempi previsti per la maggior parte delle scuole. Forse è meglio così: l’arrivo dei nuovi e moderni arredi avrebbe fatto risaltare ancor più la vetustà degli edifici scolastici italiani, campioni di inadeguatezza strutturale e di scarsa qualità! Un po’ dovunque l’edilizia scolastica è rimasta abbandonata a se stessa da così tanto tempo che nessuno ci pensa più: le strutture sono fatiscenti, scarsamente curate e di dubbia qualità architettonica ed edilizia.

La situazione dell’edilizia scolastica in Italia non è infatti un segreto riservato ai soli addetti ai lavori o alle varie associazioni che da anni denunciano la situazione di degrado degli edifici scolastici.

La L. 107/2015 (art. 1, co. 137) ha disposto che il MIUR garantisca stabilmente l’accesso e la riutilizzabilità dei dati del Sistema nazionale di istruzione e formazione pubblicando in formato aperto, tra gli altri, proprio i dati relativi all’Anagrafe dell’edilizia scolastica, che a suo tempo era stata istituita dalla Legge n.23 del 1996.

Con riferimento alla realizzazione, fornitura e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici, la sopracitata L. 23/1996 (art. 3) aveva inoltre stabilito che vi devono provvedere i Comuni, per gli edifici scolastici destinati a sede di scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, e le Province, per quelli destinati a sede di scuole di istruzione secondaria di secondo grado.

La titolarità dei dati dell’Edilizia scolastica inseriti nella sopracitata Anagrafe è in capo agli Enti locali, proprietari o gestori degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico; tuttavia il Ministero dell’Istruzione (MIUR) per adempiere alla propria missione istituzionale di indirizzo, pianificazione e controllo dell’Istruzione pubblica, ha la facoltà a sua volta di raccogliere tutti i dati relativi al patrimonio dell’edilizia scolastica nazionale e di renderli pubblici.  

Ma i dati non sono confortanti.

Dall’analisi quantitativa del patrimonio dell’edilizia scolastica, costituito da 40.160 edifici attivi e 3.042 inattivi, risulta una situazione di sostanziale vetustà: solo il 38% degli edifici è stato costruito dopo il 1976, mentre il 43% è stato costruito tra il 1946 e il 1975.

Si noti che il ‘collaudo statico’ per le strutture che hanno una funzione essenzialmente statica nell’ambito della realizzazione di un’opera, dal punto di vista normativo, nasce, in maniera organica e moderna, con la Legge 5 novembre 1971, n.1086, relativamente alle strutture in calcestruzzo armato normale e precompresso e alle strutture metalliche.

Tornando ai dati pubblicati dal MIUR sugli edifici scolastici, il 54% non è dotato del ‘certificato di agibilità’, il 39% non è dotato del sopracitato ‘certificato di collaudo statico’, mentre addirittura il 60% è privo del ‘certificato di prevenzione incendi’ (CPI), ora sostituito dalla ‘SCIA Antincendio’.

Si noti ancora che il termine di adeguamento dei medesimi edifici alla normativa antincendio, nei casi in cui a ciò non si sia già proceduto, è stato per l’ennesima volta differito dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2021 (D.L. 59/2019), in attuazione delle solite more che lo Stato è solito concedere agli Enti pubblici e quindi a sé stesso.

Gli edifici scolastici progettati secondo la normativa tecnica antisismica, o adeguati successivamente, sono solo il 13%, anche se va considerato che il parco degli edifici è suddiviso nelle varie ‘zone sismiche’ (classificate da ‘1 a ‘4’ in ordine decrescente di pericolosità sismica) secondo le percentuali seguenti: 7% nella zona 1; 36% nella zona 2; 36% nella zona 3 e 21% nella zona 4.

Questi sono i preoccupanti numeri percentuali riferiti all’adeguatezza alla normativa degli edifici scolastici italiani, dati in proprietà o in gestione agli Enti locali.

Ma se vogliamo affondare il coltello nella piaga, non possiamo evitare di prendere in considerazione quanto sottolineato dalla Fondazione Agnelli nel ‘Rapporto sull’edilizia scolastica’ presentato a Torino il 27 novembre 2019, presso la Scuola Media Enrico Fermi, interamente ristrutturata mediante il progetto “Torino fa Scuola“: il patrimonio scolastico italiano è vetusto e richiede interventi urgenti, da concentrare soprattutto sulla ristrutturazione e riqualificazione di quelli esistenti, in quanto gli andamenti demografici suggeriscono che nei prossimi anni la domanda di nuove costruzioni scolastiche sarà modesta.

Se poi si considera un costo di ristrutturazione di circa 1.350 €/m2, per rinnovare i circa 40.000 edifici scolastici oggi attivi, corrispondenti a 150 milioni di m2, servirebbero 200 miliardi di euro, è quanto viene concluso nel rapporto della fondazione Agnelli.

Gli stessi Dirigenti Scolastici italiani lamentano da anni lo stato di abbandono in cui versano gli edifici scolastici, e attraverso i loro Sindacati e Associazioni discutono ormai da tempo la necessità che venga corretto e/o integrato lo stesso art.18 c.3[1] del D. Lgs.81/08.

Infatti il comma 3 dell’art.18, nel trattare nello specifico il caso dei Dirigenti delle Istituzioni scolastiche, anziché costituire un elemento di loro garanzia e tutela, in molte occasioni non ha altresì evitato che i Dirigenti scolastici venissero messi sullo stesso banco degli imputati insieme ai Dirigenti e ai Tecnici degli Enti Locali, anche a seguito di gravi eventi generati dall’inadeguatezza edile, strutturale e impiantistica degli edifici nei quali gli stessi Dirigenti scolastici avevano ricevuto dal Ministero dell’Istruzione il compito di organizzare e dirigere l’attività scolastica e non certo di gestirne anche l’adeguatezza alla normativa tecnica e il relativo adeguamento manutentivo o compensativo.

I Dirigenti scolastici, al momento attuale, non possono chiudere le scuole che risultano essere non a norma e che, quindi, non sono sicure per la Legge, e quando si verificano gravi incidenti sono indagati in quanto individuati Datori di Lavoro dell’Istituzione scolastica da loro diretta, ai sensi del D.M. 21 giugno 1996 n. 292.

L’Associazione Modifica81 ha dunque ritenuto necessario un momento di approfondimento rivolto agli Associati, in particolare a Dirigenti scolastici, Direttori dei Servizi Amministrativi e Responsabili del Servizio di Prevenzione, sul tema cruciale della GESTIONE del SERVIZIO di PREVENZIONE e PROTEZIONE nelle SCUOLE.

Il carico di responsabilità organizzativo gestionali dei Dirigenti scolastici discende anche dal mancato allineamento tra le istanze del D.  lgs 81/08 (costituzione di un vero e proprio servizio di prevenzione e gestione delle emergenze) e gli obblighi dei lavoratori in materia di sicurezza così come previsto nei CCNL.

E’di attualità la difficoltà di accoglimento, da parte di docenti di molte scuole, dell’incarico di “Referente Covid19”, addetto alla comunicazione tra Istituto scolastico ed ASL, Dipartimento di prevenzione. Permane infatti nel mondo scolastico un’attitudine a individuare figure non professionalmente formate per compiti di alta specializzazione. Il coinvolgimento etico delle figure che il D. Lgs 81/08 pone alla base della costruzione di un sistema delle responsabilità condivise rimarrà astratto laddove non si provveda alla definizione precisa delle posizioni di garanzia giuridica di ciascun soggetto preposto.

Uno spazio del Seminario è stato dedicato alle opportunità di progettazioni condivise tra il sistema della secondaria di secondo grado e le università ed alla possibilità delle scuole di consorziarsi in RETI per i servizi di prevenzione e sicurezza che si presenta, nel panorama nazionale, limitato ancora a poche regioni.

Relatori:

  • Sandro Ottanelli , Qualità & Scuola, Prato

Titolo: La formazione obbligatoria ex art.37 D.lgs 81/08 e le possibili sanzioni a carico del dirigente scolastico. L’intervento ha focalizzato l’attenzione sulla definizione della “datorialità” della figura del dirigente scolastico ed ha presentato un elenco commentato delle sanzioni in cui incorre il ds per uno degli tanti  obblighi dell’81, ovvero la formazione obbligatoria del personale alle sue dipendenze. Scarica le slides

  • Sandro Falivene, DPO Data Protection Officer operante in molteplici scuole in Salerno e provincia

Titolo: Privacy, DAD e Sicurezza ICT: soluzioni di compliance per il mondo della scuola. L’intervento ha descritto molteplici soluzioni di compliance, basate sullo studio di casi. Scarica le slides

  • Biagio D’Ambrosio, Pa33 operante sul territorio nazionale 

Titolo: Gli obblighi di trasparenza e di accesso civico Sono stati descritti ed analizzati con riferimento a casi concreti i temi dell’obbligo di trasparenza ed accesso civico per le scuole. Scarica le slides

Questa prima parte del seminario ha avuto un taglio tecnico specialistico.

Nella seconda giornata sono stati affrontati temi riguardanti ipotesi di innovazione nell’approccio alla risoluzione dei problemi dell’edilizia scolastica.

L’Associazione Modifica81 ha realizzato studi ed approfondimenti sul tema della disastrosa situazione della vetustà del patrimonio immobiliare italiano destinato ad edilizia scolastica nonché delle carenze legislative in materia di responsabilità dei soggetti professionali preposti all’osservanza delle norme di tutela della salute dei lavoratori della scuola e degli studenti equiparati.

  • Paolo Pieri, Vicepresidente di Modifica81, collabora con il Politecnico di Torino e con ANP, Associazione nazionale presidi. 

Titolo: Certificazione antisismica degli edifici e PCTO :Una proposta di M81 Si propone un approccio di impegno integrato scuole/università per la messa a punto di un sistema di analisi degli edifici scolastici per la valutazione antisismica che al momento rappresenta una criticità di sistema. Scarica le slides

  • Emma Buondonno, Unina, Composizione architettonica ed urbana

Titolo: I nuovi paradigmi dell’architettura contemporanea per il distanziamento fisico – abitare la scuola in sicurezza Presentazione di alcuni studi e progetti realizzati dall’università italiana in collaborazioni internazionali/ integrazione di paradigmi pedagogici ed approcci urbanistici Scarica le slides

  • Franca Principe, dirigente scolastico, Presidente di Modifica81 Titolo: La gestione del SPP, Servizio di prevenzione e protezione – adempimenti e scadenzario Strumento operativo per calendarizzazione e modulistica;

Il Presidente di M81, Franca Principe,   nel corso del suo intervento, ha presentato una proposta per la costituzione della RETE NAZIONALE SCUOLE SICURE (RNSS). La rete punta alla raccolta ed implementazione delle buone prassi in materia di sicurezza scuola; ha altresì lo scopo di creare una rete consortile per la gestione dei servizi integrati di consulenza/formazione in materia di sicurezza alle scuole aderenti. Scarica le slides

  • Michele Sarno, Cassazionista, Salerno

Titolo: Colpa grave: il ruolo del dirigente scolastico tra rischi e prospettive L’intervento ha valorizzato l’impegno dei ds e dell’Associazione sul tema cruciale del diritto alla salute, all’istruzione ed alla qualità certificata in un quadro che dovrebbe essere meritocratico e di valorizzazione delle competenze.

Nel corso del Seminario è stato infine presentato il libro “Cronache, riflessioni, visioni -Reportage dalle scuole ai tempi del Coronavirus, edito da Modifica81, di autori vari

E’ un viaggio che fotografa alcune  scuole italiane attraverso le riflessioni dei dirigenti nei giorni del lock down.Una rappresentazione delle buone pratiche delle scuole fondate sui principi costituzionali.Non scuole eroiche. Scuole di ordinaria/straordinaria amministrazione. Scuole etiche.

Ringrazio per la collaborazione nell’organizzazione dell’evento il Vicepresidente di Modifica81, Ing. Paolo Pieri, ed il Prof.  Giuseppe Malzone, componente del Direttivo dell’Associazione.

Sapri, 10 ottobre 2020                                                                            Franca Principe, Presidente di Modifica81

 

[1] Art.18, co.3: Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presente decreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico.

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